AFFIDAMENTO FIGLI
L’affidamento dei figli tutela il minore quando i genitori non sono in grado di garantire una formazione sana ed equilibrata al figlio. L’adozione, l’affidamento dei figli a comunità o ad altre famiglie avviene con la motivazione di “inidoneità genitoriale“, riconducibili a motivazioni di natura economica, psicologica o abitativa.
Affidamento figli – UNA CHIAMATA INASPETTATA CHE TOCCA IL CUORE
80 Km/h! 90 Km/h!! 100 Km/h!!! 120!!!! 130!!!!! Ragazzi che pedinamento! Sembra di essere su una pista di decollo.. Ma tanto ti raggiungo amico mio. Non puoi sfuggire alla mia super videocamera Full HD! CORRI! CORRI! Che ti prendo! Ah Ah!
130 Km/h!!!!! 120 Km/h!!!! 100 Km/h!!! 90!! 80! 60… 50…. Mmmhh.. Dove vorrà fermarsi..? Lo scoprirò presto.. Procedo piano piano, non posso farmi vedere.. E si che il rischio c’è, in questa zona isolata ci siamo solo noi.. Ma.. Aspetta! BINGOOOOO!!!!!!! Un classico.. Tragitto lungo lontano da casa e dal luogo di lavoro, posto isolato.. Cosa si fa oggi per gli incontri clandestini con gli amanti.. Ah Ah Ah!! Vedrai che ripresa.. Un film da premio Oscar!
DRIN… DRIINN…. DRIIINNN…. Eccomiii… DRIN… DRIINN…. DRIIINNN…. Ok ok, un attimo!
<< Pronto? >>
<< Sigh Sigh..>>
<< Ehm.. chi parla? >>
<< Sigh Sigh.. >>
<< Posso aiutarla? >>
<< È lei Mister Agiter? >>
<< In persona! Come posso aiutarla cara? >>
<< La prego Mister Agiter, mi aiuti a trovare il mio bambino! >>
<< Per tutte le lenti di ingrandimento!! Un bambino scomparso?? >>
<< No Mister Agiter. Incontriamoci e le racconterò la mia storia..>>
Sono le 22:00, prendo dalla mia valigetta le chiavi di casa, le infilo nella toppa e finalmente entro in casa.
Anche oggi è finita la giornata. Ho fatto proprio un bel lavoro, ma… provo una strana sensazione.. ma quel senso di soddisfazione che provo a fine giornata quando tutto è andato bene che fine ha fatto? Provo un senso di turbamento.. quasi come fosse angoscia..
Mi dirigo nel mio studio, ispeziono la libreria ed estraggo dal ripiano più alto l’album dei ricordi e ci soffio sopra.. Mamma mia che polvere!!
Mi accomodo sul divano e inizio a sfogliarlo riportando alla mente aneddoti della mia infanzia.
Ah Ah! Ero così buffo da bambino, con quegli occhiali così grandi da coprire metà volto, ma che dietro celavano lo sguardo di un bambino sveglio e con le idee chiare!
Penso e ripenso…Quella telefonata mi aveva colpito. Non sapevo ancora di cosa si trattasse, ma ero deciso ad aiutare quella povera donna!
LA DISPERAZIONE DI UNA MADRE
Sono le 10:59 seduto alla scrivania nel mio studio, ed è solo il rintoccare dei secondi a rompere un silenzio quasi assordante.
L’appuntamento è fissato per le 11:00 e la signora sarà qui a momenti. Rimango a fissare il mio impermeabile beige chiaro appeso all’attaccapanni e intanto.. “Mister Agiter?” TIC TAC.. TIC TAC… “La prego..” TIC TAC.. TIC TAC… “Mi aiuti a trovare il mio bambino!” TIC TAC.. TIC TAC… TROONGGG!! TROOONGGG!!!
Che spavento! Per poco non mi buttava giù dalla sedia! Dovrò decidermi a far sistemare questo campanello prima o poi..Apro la porta e..
<<Buongiorno Signora, prego si accomodi>>.
<< Buongiorno Mister Agiter, la ringrazio molto per avermi ricevuto. >>
<< Cercherò di aiutarla, ma la prego mi racconti tutto.>>
<< È presto detto. Dieci anni fa conobbi un uomo, me ne innamorai perdutamente e da quella relazione nacque il piccolo Pio. Venni presto abbandonata e rimasi da sola a crescere il bambino.. Non fu facile. Cambiai molti lavori, anche i più umili, ma quando venne accertato, due anni fa, che non ero in grado di mantenere mio figlio venne disposto l’affido temporaneo presso un istituto. Purtroppo però il mio stato di difficoltà economica persistente non mi ha consentito di riprendere con me Pio e, dichiarato lo stato di adottabilità, è stato adottato da una famiglia richiedente. Da allora non ho più notizie di lui.
La prego Mister Agiter.. Sigh Sigh… Mi aiuti! Sigh.. Sigh… Mi aiuti…>>
Ascoltai la sua storia, la fissai ed analizzai ogni ruga del suo volto, ogni lacrima che con prepotenza scorreva lungo le sue guance. Poggiai la mia mano sulla sua spalla offrendole il mio conforto e con voce sommessa le dissi: << Stia tranquilla, troverò Pio>>.
LA RICERCA DISPERATA
Suona la sveglia DRIIIIIIIINNNNNNN!!!!!Salto giù dal letto e in un attimo sono già bello e pronto!
Mister Agiter sistema gli occhiali, lucida la lente, abbottona la giacca e rilassa dietro la schiena la mano sinistra, mentre la destra si prepara a tenere la lente che ingrandirà la visione che lo porterà alla scoperta dei fatti.
Si parte come sempre alle 6:00 del mattino, ma stavolta è diverso, stavolta si tratta di una “ricerca disperata”.
Di Pio conosco la sua età e ho solo una foto, quella che mi ha consegnato la madre.
Passo al setaccio tutte le scuole elementari della città circoscrivendo la mia ricerca al quartiere in cui si trova lo stesso istituto presso cui il bambino era ospite. Escludi questo, escludi quello. Ne rimane solo uno!
Inizio…colpisco e finisco!
UNA PRESENZA NASCOSTA
Mi apposto non molto lontano dalla scuola, aspetto le 13:00 ed ecco che suona la campanella.
In breve tempo una frotta di bambini esce dall’istituto correndo all’impazzata. Facile notare la loro contentezza per la fine delle lezioni, come dargli torto..
Scruto con attenzione i volti dei bambini studiandone con rapidità i dettagli nella speranza di cogliere i tratti del volto di Pio conosciuto attraverso una foto ormai un po’ vecchia.
BINGOOOOO!!! Ecco il piccolo Pio! Un paio di filmati, un po’ di foto e anche stavolta ce l’abbiamo fatta!
Finalmente quel senso di turbamento che oramai sembrava fosse diventato un mio fedele collaboratore aveva di nuovo lasciato posto alla soddisfazione per un lavoro ben fatto!
UN SORRISO CHE VALE PIÙ DI MILLE PAROLE
<< Mister Agiter io..>> Una voce rotta dal pianto, la commozione di una madre culminata in un sorriso di gratitudine e una mano tesa alla cieca in cerca della mia furono per me sufficienti a ripagarmi di ogni fatica.
La donna teneva strette a sé le foto del piccolo Pio, come a voler simboleggiare la paura di perdere anche l’unica cosa che ormai la legava a lui, immagini statiche di una vita serena circondata da amore.
<<Adesso sono tranquilla. So che Pio sta bene ed è felice e questo mi basta.>>
Affidamento figli – RIFLESSIONE
L’affidamento dei figli rappresenta uno strumento di tutela per il minore quando la famiglia di origine versa in un tale stato di disagio economico o psichico da non riuscire a garantire una crescita sana ed equilibrata al figlio. Lo stato di affidamento, presso un istituto, una comunità familiare o un diverso nucleo famigliare, il quale potrà successivamente richiedere di adottarlo, durerà fintanto che persisterà lo stato di difficoltà. Fornire maggiori informazioni sulla vita condotta dai propri figli dati in affido ad altre famiglie spesso rappresenta un elemento fondamentale a mantenere vivo quel legame indissolubile esistente tra un genitore e un figlio.
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