Atti e condotte persecutorie reiterate che possono arrivare anche alle minacce e molestie: chi è vittima di stalking teme per la propria incolumità tanto da cambiare le proprie abitudini di vita. Come comportarsi in una situazione del genere? Come difendersi da uno stalker e a chi rivolgersi?
Ecco cosa dice la legge, come proteggersi, a chi rivolgersi e come denunciare. Quale l’identikit dello stalker, come identificare i primi segnali di un comportamento persecutorio e come reagire. Tutto quello che occorre sapere sull’argomento.
Come capire se si è vittima di stalking
Ci sono atteggiamenti precisi che contraddistinguono lo stalking da un corteggiamento “invadente”, che bisogna individuare subito e che possono essere così riassunti:
- Vi seguono quotidianamente sorvegliandovi e spiandovi.
- Vi telefonano in continuazione anche di notte inviando sms, messaggi wa, e-mail.
- Vi molestano via internet invadendo di messaggi i vostri social.
- Si introducono nella vostra vita professionale oltre che privata.
- Minacciano o intimoriscono voi e le persone a voi vicine, compiendo anche atti di vandalismo.
Una serie di atteggiamenti che in definitiva spingono a cambiare le abitudini di vita creando stati di ansia e paura e che portano a temere per la propria incolumità fisica.
Che cosa dice la legge sullo stalking
La legge sullo stalking nasce con il Decreto-legge 11/2009 convertito nella legge 38/2009 recante “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori”. Le nuove disposizioni hanno inserito l’articolo 612-bis del Codice penale che stabilisce che “è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di pausa ovvero ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.”
La legge stabilisce inoltre che le pene aumentano nel caso in cui gli atti persecutori siano rivolti a un minore o a una donna in stato di gravidanza oppure a un soggetto portatore di handicap.
Chi sono gli stalkers e le vittime di stalking
Avere un identikit dello stalker è importante ai fini preventivi, per come difendersi da uno stalker, così come è importante capire il profilo identificativo della vittima.
Lo stalker può essere un estraneo così come un conoscente o un ex che agisce per recuperare il rapporto perso o peggio ancora per vendicarsi di qualche torto a suo avviso subito. Trattandosi di persone che tentano di ristabilire una relazione sentimentale imponendo la propria presenza, si tratta generalmente di persone con problemi di interazione sociale. Gli stalker possono quindi nutrire rancori e agire per vendetta, adottando tecniche di corteggiamento assillanti.
Dal momento però che non esiste fattispecie senza perseguitato, è importante anche definire chi è oppresso e quali situazioni si ritrova a vivere.
È vittima di stalking chiunque subisca pressioni e violenze di tipo psicologico e sociale in maniera continuativa nel tempo con ripercussioni rilevabili sia sul piano psicologico che su quello comportamentale. Chi pertanto mette in atto azioni concrete di difesa come il cambio del numero di cellulare, del tragitto per andare al lavoro o in palestra.
Come difendersi da uno stalker
Quando si pensa di essere vittime di stalking bisogna non sottovalutare comportamenti fuori luogo e condotte reiterate. Attenzioni eccessive possono infatti sfociare in una vera e propria forma di persecuzione. Ecco allora alcuni suggerimenti pratici per difendersi dagli stalker e a chi rivolgersi.
- Chiarezza: essere sempre estremamente chiari con lo stalker, rifiutare incontri e contatti. Dimostrare insicurezza potrebbe rafforzare le convinzioni del persecutore.
- Indifferenza: manifestare indifferenza nei confronti dello stalker è la strategia consigliata perché in genere scoraggia altre iniziative.
- No a incontri: negare qualsiasi occasione di incontro ed evitare situazioni a rischio. Cambiare spesso itinerario per andare al lavoro, in palestra, a fare la spesa, etc.
- Cellulare: tenere sempre a portata di mano un cellulare e chiamare subito i numeri di emergenza in caso di necessità.
- Diario: tenere un diario di tutti i comportamenti persecutori, dalle telefonate alle mail alle lettere. Sarà un documento utile per dare agli inquirenti la possibilità di ricostruire i fatti.
Per difendersi dagli stalker in caso di atti persecutori ripetuti, è bene contattare subito le Forze dell’Ordine. Nel caso in cui però non abbiate ancora la certezza ma volete comunque prevenire situazioni rischiose, potete rivolgervi ad Agiter Investigazioni, istituto investigativo regolarmente autorizzato dalla Prefettura di Roma che potrà svolgere per voi indagini investigative sul presunto stalker, seguire i suoi spostamenti e avvisarvi in caso di comportamenti sospetti e pericolosi.
Come e a chi presentare denuncia
Chi pensa di essere vittima di stalking può chiamare il numero di pubblica utilità nazionale 1522 che è gratuito e attivo 24 ore su 24 su tutto il territorio nazionale. Il numero dà le prime indicazioni e consigli su come comportarsi, i servizi territoriali più vicini ai quali rivolgersi per ricevere aiuto.
Per difendersi dagli stalkers è importante innanzitutto evitare qualsiasi contatto e dialogo, anche a distanza, quindi allertare le Forze dell’Ordine se i comportamenti persecutori dovessero intensificarsi. A questo proposito sono due le modalità con le quali presentare denuncia per stalking. La prima e più soft è rappresentata dall’ammonimento, la seconda è la querela. Questa la loro distinzione.
- Presentando un ammonimento, la vittima di stalking, secondo quanto previsto dalla legge 11/2009, avvia un provvedimento amministrativo e non penale di competenza del Questore che, sulla base dei fatti riportati dalla vittima e dopo aver svolto una adeguata valutazione, può richiamare ufficialmente lo stalker invitandolo ad interrompere i comportamenti persecutori attuati fino a quel momento.
- Presentando querela, la vittima di stalking esprime apertamente la volontà di voler perseguire il suo stalker. La querela ha effetti penali che dipenderanno dal tipo di comportamenti messi in atto dallo stalker e dalle caratteristiche della vittima. Le pene possono andare da sei mesi a quattro anni di reclusione con un aumento della pena nel caso in cui ad attuare comportamenti persecutori sia un ex partner. Se inoltre il giudice dovesse ritenere la condotta dello stalker pericolosa, può disporre la custodia cautelare in carcere.
Grazie all’articolo 282-ter del Codice di Procedura Penale introdotto sempre dalla legge 11/2009 il Giudice può disporre il divieto di avvicinamento alla vittima imponendo allo stalker una distanza minima sia da lui in quanto persona fisica che dai parenti e persone ad esso legate, compresi i luoghi frequentati abitualmente.
Chi può presentare denuncia
Nel caso in cui la vittima sia un minore, sono i genitori ad avere la possibilità di sporgere denuncia. Nel caso in cui ci sia anche un reato correlato, le Forze dell’Ordine possono procedere d’ufficio contro il reato più grave svolgendo indagini in maniera autonoma e procedere nei confronti dell’indiziato anche in assenza di querela.
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