Sospettare un tradimento è un’esperienza logorante che può minare, giorno dopo giorno, la fiducia nel partner e distruggere un rapporto. Se la moglie tradisce, oppure il marito tradisce, in entrambi i casi il sospetto logora il partner. Interpretare i segnali non è facile: la tendenza a trascorrere meno tempo a casa, a nascondere le conversazioni sul cellulare, a richiudersi nel mutismo non sempre indicano un’infedeltà coniugale. Possono segnalare, infatti, un distacco e una perdita di interesse nei confronti del partner che – questo sì – potrebbe portare prima o poi al tradimento vero e proprio. Ma cosa fare dopo il tradimento della moglie?
Di certo, vivere nel dubbio e nel tormento continuo – specie quando di mezzo ci sono dei figli – significa esporsi a stress e perdere tempo prezioso che può essere impiegato in modo più utile: ovvero, pianificando le proprie mosse. Se la moglie tradisce (o il marito) la soluzione più saggia è ottenere le prove del tradimento coniugale e, se necessario, muoversi tempestivamente per richiedere la separazione con addebito o il divorzio per tradimento. Ma come incastrare il coniuge fedifrago e cosa fare dopo il tradimento della moglie? Ecco perché conviene rompere gli indugi e rivolgersi a un investigatore privato.
Come procurarsi le prove dell’infedeltà coniugale
Cogliere l’amante in flagrante, come evidente, è un’eventualità molto improbabile. Improvvisarsi detective e raccogliere gli indizi dell’infedeltà, d’altra parte, è più difficile di quanto si creda. Avere accesso al cellulare del partner, ad esempio, può rivelarsi una vera e propria impresa, specie se la consorte è in cattiva fede e ha, di conseguenza, adottato le misure necessarie per proteggere le conversazioni private. Ingaggiare un conoscente per pedinare la propria moglie, o effettuare gli appostamenti in prima persona, rischia di essere una fonte di malintesi e di peggiorare la situazione, senza ottenere le prove del tradimento coniugale.
Il rischio non è solo quello di rendersi ridicoli e di danneggiare la propria reputazione, ma di raccogliere indizi che, alla prova dei fatti, risultano inutilizzabili.
Perché le prove risultino valide in tribunale – ai fini della separazione giudiziale e del risarcimento danni per tradimento coniugale –, infatti, devono essere inconfutabili ed essere raccolte nel rispetto della legge e della normativa sulla privacy.
Solo in questo modo, infatti, risulteranno inoppugnabili. Se l’obiettivo è rivalersi in sede di giudizio, questo aspetto non deve essere sottovalutato. Per far valere i propri diritti, in altre parole, è fondamentale il supporto di un investigatore privato per tradimenti che sappia come muoversi, nei limiti imposti dalla legge e con l’aiuto delle tecnologie più avanzate. Ma quali sono più esattamente questi diritti e come ottenere e usare le prove valide dell’infedeltà coniugale?
Cosa fare se scopri che tua moglie ti tradisce
Subire un tradimento può essere molto umiliante, specie se si è costretti a corrispondere alla ex moglie un ricco assegno di mantenimento. Proprio per questo, è consigliabile ricorrere alle investigazioni sull’infedeltà coniugale per far valere le proprie ragioni nelle sedi più opportune, facendosi seguire da un professionista in tutte le fasi.
Per ottenere la separazione con addebito o il divorzio per tradimento, è necessario dimostrare che il tradimento rappresenta la causa principale della fine del rapporto: in altre parole, il motivo che ha reso impraticabile il prosieguo della convivenza coniugale. D’altra parte, l’eventuale decisione del giudice in questo senso non comporterà, in automatico, la sottrazione dei figli alla moglie fedifraga: il tradimento, infatti, non ne fa automaticamente un genitore irresponsabile. Il giudice potrà disporre, quindi, l’affido condiviso o decidere eventualmente in favore della madre. Il criterio fondamentale resterà, in ogni caso, la tutela della serenità e dell’equilibrio psico-fisico del minore.
Sottrarre alla moglie infedele l’assegno di mantenimento non è l’unica possibilità. L’infedeltà, infatti, può determinare anche una richiesta di risarcimento danni, così come stabilito dalla sentenza 18853/2011 della Suprema Corte di Cassazione. Chi ambisce al risarcimento danni per tradimento coniugale, comunque, deve dimostrare che l’infedeltà è all’origine di un danno concreto in termini di salute e di dignità. Evidentemente, la cosa non è semplice: anche in questo caso, dunque, l’aiuto di un investigatore privato è irrinunciabile per produrre gli elementi utili a condizionare il verdetto del giudice.
Difenditi dall’infedeltà coniugale
In sintesi, cosa fare se scopri che tua moglie ti tradisce? Anzitutto, cerca di mantenere la lucidità ed evita di scoprire subito le tue carte. Rivelare i tuoi sospetti può essere la mossa sbagliata: meglio fugare ogni dubbio delegando a un professionista indagini e pedinamenti svolti con l’aiuto delle più moderne tecnologie satellitari. Se i tuoi sospetti risulteranno fondati, potrai stabilire con calma la migliore strategia di attacco e pianificare la separazione o il divorzio per tradimento.
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