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In questo articolo scopriamo l’investigatore privato cosa fa
L’investigatore privato cosa fa? La sua attività è legale? E ancora le prove che raccoglie sono valide? Possono essere utilizzate in un eventuale processo? Le domande legate all’attività privata di investigazione sono molte. Ecco un vademecum completo su una figura che in momenti di difficoltà può essere un valido ausilio.
La figura professionale: chi è l’investigatore privato
Si tratta innanzitutto di un professionista, chiamato a raccogliere una documentazione esaustiva fatta di informazioni, foto, video e altro per conto del proprio cliente riguardo questioni personali, oppure legate al mondo del lavoro. Un professionista che deve rispondere ad alcuni requisiti, come stabilito dal D.M. 269/2010.
Cosa dice la normativa sulla figura dell’investigatore privato
Il 15 marzo del 2011 è entrato in vigore il decreto ministeriale 268/2010 “Regolamento recante disciplina delle caratteristiche minime del progetto organizzativo e dei requisiti minimi di qualità degli istituti e dei servizi di cui agli articoli 256-bis e 257-bis del Regolamento di esecuzione del Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza”, che tra le altre cose ha delineato la figura professionale dell’investigatore privato.
Le nuove disposizioni prevedono quindi che l’attività investigativa possa essere svolta solo a seguito del rilascio di licenza professionale da parte dell’autorità competente. Il D.M. inoltre ha diviso la figura dell’investigatore privato in 4 diverse specie:
- Investigatore titolare. Il titolare di un istituto di investigazioni deve avere una laurea in giurisprudenza (o Psicologia indirizzo forense, Sociologia, Scienze Politiche, Economia, Scienze dell’Investigazione). Deve inoltre:
a) aver svolto tre anni di pratica presso un investigatore privato, a sua volta autorizzato da almeno 5 anni
b) aver svolto corsi di perfezionamento teorico-pratico in materia di investigazioni private organizzato da Università o centri di formazione riconosciuti e accreditati presso il Ministero dell’Interno. Oppure aver svolto attività di indagine in collaborazione con le Forze di Polizia per almeno 5 anni e aver lasciato il servizio senza demerito da non più di 4 anni. - Investigatore dipendente. Deve avere un diploma di scuola superiore e aver svolto un periodo di almeno 3 anni di pratica come collaboratore con un investigatore privato titolare autorizzato da almeno 5 anni. Deve inoltre:
a) Dimostrare di avere avuto un rapporto di lavoro di almeno 80 ore mensili con attestato finale che certifichi l’esito positivo.
b) Aver partecipato a corsi di perfezionamento teorico-pratico in materia di investigazioni private organizzati da Università o da centri accreditati presso il Ministero dell’Interno. Oppure aver svolto attività di indagine con le Forze di Polizia per un periodo non inferiore a 5 anni. - Informatore commerciale titolare. La legge ha istituito questa nuova figura specializzata nel reperimento e gestione di dati e attinenti ad attività economiche legate al rischio aziendale. Per il titolare è prevista sempre la laurea in una delle aree sopra descritte e risultare iscritto al registro delle imprese come titolare di impresa individuale o come amministratore di società di capitali o di persone per 3 anni negli ultimi 5.
- Informatore commerciale dipendente. Deve avere un diploma di scuola superiore oppure aver svolto attività di indagine per almeno 5 anni presso reparti investigativi delle Forze di Polizia con particolare riguardo ai reati finanziari.
Solo chi è in possesso di questi requisiti può richiedere la licenza investigativa al Prefetto e diventare investigatore privato a tutti gli effetti.
L’investigatore privato cosa fa
Stabiliti i requisiti necessari per diventare investigatore privato, queste nel dettaglio le attività che il professionista può svolgere.
Per privati cittadini può svolgere:
- Pedinamenti avvalendosi anche di nuove tecnologie come GPS tracker
- Investigazioni sull’infedeltà coniugale raccogliendo prove per la separazione giudiziale
- Investigazioni per il giusto affidamento di un minore
- Controllo giovani
- Investigazioni difensive come da aggiornamento legge 397/2000.
Per le aziende può fare:
- Indagini su assenteismo
- Investigare su concorrenza sleale e violazione del patto di non concorrenza
- Indagini su eventuale spionaggio industriale
- Indagini patrimoniali
- Bonifiche aziendali per individuare eventuali violazioni della privacy.
L’attività di investigazione privata è legale
Tutta la documentazione raccolta da un investigatore privato può essere presentata durante un dibattimento. La validità delle prove dell’investigatore privato, rappresentate quasi sempre da un report scritto con foto e video allegati, è subordinata però al fatto che queste siano state raccolte senza violare alcuna legge. Soprattutto quella riguardante la privacy. Foto e video per esempio, potrebbero essere contestati nel caso in cui fossero state scattate e riprese all’interno di abitazioni private.
In aggiunta alla documentazione, va chiarito poi se la testimonianza di un investigatore privato sia valida ai fini probatori.
La testimonianza dell’investigatore privato
Un investigatore privato può deporre durante un processo in quanto testimone confermando la documentazione presentata e quanto visto durante i suoi appostamenti.
Una validità questa, avvalorata da diverse pronunce della Corte di Cassazione; i giudici di piazza Cavour infatti non hanno mai dato importanza al rapporto di lavoro tra cliente e investigatore giudicando valida la prova testimoniale.
Quando l’attività di investigazione privata è legale
L’attività di investigazione privata è legale se il titolare dell’azione ha i requisiti previsti dalla legge e se ha un’autorizzazione rilasciata dal prefetto valida su tutto il territorio nazionale.
Un investigatore privato quindi svolge legalmente la sua professione se rispetta la normativa vigente in materia di privacy.
Non può per esempio introdursi in luoghi e abitazioni private oppure effettuare riprese o scattare foto all’interno di queste senza permesso, accedere a conti correnti o a mail e dati coperti da riservatezza. Né tantomeno intercettare telefonate o conversazioni tra persone non presenti. Può effettuare intercettazioni solo se lui è uno degli interlocutori.
Affidarsi a non-professionisti o a soggetti non autorizzati significa non avere la certezza di ricevere risposte serie. Di conseguenza potrebbe anche vedersi rifiutare la documentazione presentata in caso di processo.
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