Il licenziamento per assenza ingiustificata è un provvedimento grave per un serio problema di assenteismo nelle aziende
Affrontiamo il problema aziendale del licenziamento per assenza ingiustificata: l’assenteismo dei dipendenti rappresenta un serio problema per le aziende e nella maggior parte dei casi non è facile dimostrare la condotta fraudolenta del lavoratore e, di conseguenza, procedere con il licenziamento per assenza ingiustificata.
Questo fenomeno non riguarda solo la Pubblica Amministrazione, ma anche le aziende private che spesso devono fronteggiare cali di produttività e disagi dovuti ad atteggiamenti “poco collaborativi” dei lavoratori.
Le visite fiscali, di per sé, non sono sufficienti per contrastare l’assenteismo dei dipendenti, specie se vi è malafede da parte del lavoratore.
Il rapporto di lavoro è basato su un patto di fiducia: se quest’ultima viene meno, sorgono contrasti tra l’impiegato, il datore di lavoro e gli addetti alle Risorse Umane.
Il dipendente è chiamato a rispettare l’obbligo di “diligenza” e di “buona fede” rispetto all’esecuzione del contratto. Questi principi vengono spesso disattesi: lo dimostra l’elevato tasso di assenteismo e la crescente propensione delle imprese ad affidarsi alle investigazioni aziendali.
Nei casi più gravi possono configurarsi gli estremi per risolvere il rapporto di lavoro: l’inadempimento contrattuale, infatti, può giustificare il licenziamento prima della scadenza del contratto o senza preavviso.
La normativa sull’assenteismo in azienda
Come si pronunciano, in merito al reato di assenteismo, il Codice penale e civile? L’assenteismo non rappresenta a propri un reato, ossia non implica automaticamente una sanzione: ciononostante, può configurare altri reati come la truffa ai danni dell’azienda o la falsa dichiarazione.
È il caso, ad esempio, di un falso certificato medico che attesti una malattia o un’invalidità inesistente. O ancora, dell’abuso della legge 104, ossia dei permessi accordati per consentire l’assistenza di familiari non autosufficienti. Non di rado, l’assenza ingiustificata dal lavoro per malattia serve a mascherare altre attività: un secondo lavoro “parallelo” e più in generale attività che nulla hanno a che vedere con l’ambito professionale.
In quali casi è possibile valutare il licenziamento per assenteismo?
Se l’azienda sospetta un’assenza ingiustificata per malattia, deve essere in grado di provare l’inadempimento contrattuale affinché il provvedimento disciplinare risulti legittimo. La sanzione può essere di tipo non conservativo – il licenziamento, appunto – o conservativo, come nel caso di un richiamo, di una multa o di un trasferimento.
Licenziamento per assenza ingiustificata e tutte le sanzioni disciplinari
Fra le condotte che maggiormente concorrono a deteriorare il rapporto con l’azienda c’è, in assoluto, l’assenza ingiustificata dal lavoro: cosa comporta più in dettaglio?
In base alla gravità della violazione – e alle eventuali recidive –, l’azienda può adottare vari provvedimenti, a cominciare dal richiamo verbale e dall’ammonizione scritta. In ogni caso, è obbligatorio notificare al lavoratore che il suo comportamento rappresenta una violazione prima di procedere con sanzioni più dure.
Queste ultime includono le trattenute in busta paga, la sospensione – con durata massima di 10 giorni –, il trasferimento e il licenziamento disciplinare.
il licenziamento non avviene per giusta causa, ma per giustificato motivo soggettivo, il datore di lavoro è tenuto a dare un preavviso al dipendente. Prima di procedere al licenziamento, l’azienda deve dare comunicazione scritta specificando i motivi dettagliati per cui intende ricorrere a tale sanzione.
Deve, inoltre, rendersi disponibile a tentare un’eventuale conciliazione e a mettere in atto eventuali misure per la ricollocazione del lavoratore.
Qualunque sia il caso in questione, il lavoratore ha a disposizione vari strumenti per difendersi dalla sanzione. Talvolta, l’iter che porta al licenziamento risulta complesso e non è semplice procedere entro i tempi con una contestazione specifica: completa, cioè, di tutti gli elementi che consentono di dare effetto al provvedimento disciplinare.
Proprio qui entrano in gioco i professionisti specializzati nelle investigazioni aziendali. Questo tipo di consulenza consente di reperire evidenze – quali testimonianze e materiali video fotografici – idonee a tutelare l’azienda in fase di giudizio.
Il licenziamento per giusta causa
Per un’impresa può essere molto frustrante non riuscire a difendersi dai comportamenti sleali dei propri dipendenti.
Tanto più se vi è il ricorso sistematico all’assenza ingiustificata: il licenziamento per giusta causa, in questi casi, può rappresentare un esito legittimo, a fronte di continui richiami disattesi dal lavoratore.
È altrettanto vero, però, che contestare un falso certificato di malattia o di infortunio non risulta così immediato. Pensiamo, ad esempio, al caso in cui il dipendente infedele agisca in malafede ostacolando il processo di guarigione e, dunque, la ripresa dell’attività lavorativa.
Altrettanto complesso può essere documentare un secondo lavoro svolto in parallelo dal dipendente, sottraendo tempo, risorse e competenze all’azienda. Le indagini aziendali consentono di tutelarsi ad ampio raggio, documentando tutti i comportamenti scorretti inclusi i furti.
I servizi di indagine Aziende – Licenziamento giusta causa svolti da Agiter si avvalgono dei sistemi più sofisticati per monitorare i movimenti dei dipendenti e accertare eventuali condotte lesive.
Ciò consente di produrre evidenze utili a documentare l’assenza ingiustificata: in questo modo, l’iter di licenziamento per giusta causa può essere avviato partendo da una posizione di forza. Non farti esasperare dagli assenteisti: affidati alla nostra consulenza per stanare i dipendenti infedeli e proteggere la tua azienda.
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