Interrompere gli effetti del matrimonio può essere un’operazione relativamente semplice se i coniugi, di comune accordo, decidono di avviare il divorzio con procedura semplificata. Diversamente, la fine del matrimonio può diventare un percorso logorante, con trattative che si protraggono per anni e reciproci sgambetti a mezzo avvocati. Qual è la strada più rapida da percorrere?
Vediamo quali sono i tipi di divorzio previsti dall’ordinamento italiano e quando è possibile optare per la separazione veloce.
Procedure per il divorzio
I tempi necessari per ottenere il divorzio dipendono da vari fattori. In particolare, dalla decisione di optare per il divorzio consensuale o giudiziale, andando incontro, nel secondo caso, a una vera e propria causa, dove i coniugi si rimettono al verdetto del giudice per stabilire le condizioni del divorzio. La procedura risulta più complicata, inoltre, se sono presenti figli minorenni o che necessitano comunque di supporto economico. In base alla strada percorsa, cambia la durata della separazione legale che, quasi sempre, precede la cessazione degli effetti del matrimonio. Quanti sono i tipi di divorzio ammessi in Italia? Le opzioni sono 6: approfondiamole più nel dettaglio.
Divorzio diretto
Il divorzio diretto rappresenta la procedura più rapida e indolore, a patto che sia soddisfatto un requisito fondamentale: ovvero, che la coppia non abbia figli minorenni, affetti da handicap, o di età inferiore ai 25 anni non economicamente autosufficienti. In questo caso, il divorzio ha effetto immediato e non richiede una separazione preventiva: i coniugi devono semplicemente presentarsi di fronte al Presidente del tribunale e chiedere lo scioglimento del matrimonio.
Divorzio in Comune
Fra le tipologie di divorzio rapido rientra a pieno titolo il divorzio in Comune: questa opzione è riservata alle coppie senza figli e alle separazioni che non prevedano trasferimenti e modifiche di tipo patrimoniale. La procedura, svolta alla presenza di un ufficiale di stato civile, è esentasse, fatta eccezione per il pagamento dell’imposta di bollo.
Divorzio breve
Introdotto nel 2015, il divorzio breve ha comportato una vera e propria rivoluzione e una drastica riduzione dei tempi per le coppie con figli piccoli o non autosufficienti. La durata della separazione, infatti, è stata ridotta a sei mesi, in caso di divorzio consensuale, e a un anno per il divorzio giudiziale, contro i tre anni previsti in precedenza.
Divorzio consensuale
Un’altra possibilità per ridurre i tempi – e i costi – è ricorrere al divorzio consensuale o congiunto. Per accedere a questa procedura è necessario che i due ex partner pervengano a un accordo su tutti gli aspetti legati alla separazione, ovvero l’affidamento e il mantenimento dei figli, la destinazione dei beni comuni e dell’abitazione di proprietà e le modalità di assegnazione dell’assegno di mantenimento. Se queste premesse sono soddisfatte è possibile ottenere lo scioglimento del matrimonio dopo aver presentato il ricorso per divorzio congiunto, facendosi assistere in tribunale dai rispettivi difensori. Come abbiamo visto, la separazione legale deve essere in atto da almeno sei mesi.
Divorzio non consensuale o giudiziale
Se i coniugi non sono disposti a deporre le armi, l’unica strada da percorrere è quella del divorzio giudiziale. Quanto costa il divorzio non consensuale? Se i due ex partner sono fermamente intenzionati a farsi la guerra, i costi del divorzio possono lievitare a dismisura, così come i tempi necessari per concludere la causa. Proprio per questo, molte coppie scelgono di avvalersi della consulenza di un’agenzia investigativa per eseguire indagini sull’infedeltà coniugale preventive e acquisire elementi utili a orientare la decisione del giudice. Questa procedura si rende necessaria anche quando lo scioglimento del matrimonio è richiesto da un solo coniuge.
Divorzio con negoziazione assistita
Fra tutti i tipi di divorzio, l’ultimo è senza dubbio il più complesso. Al di là della procedura specifica, il divorzio rischia di essere un’esperienza sfibrante dal punto di vista umano, considerata la necessità di presenziare alle udienze e di confrontarsi con gli aspetti più delicati – dal tradimento alla gestione dei figli, dai problemi di salute alle questioni patrimoniali – del rapporto. Per risparmiarsi questo tipo di stress, i coniugi possono optare per il cosiddetto divorzio con negoziazione assistita. In questo caso, la procedura è interamente affidata ai legali della coppia, senza la necessità di presentarsi in tribunale davanti al giudice.
Quanto costa il divorzio con negoziazione assistita? Ferma restando l’esigenza di pagare l’onorario degli avvocati, i costi si riducono rispetto al divorzio tradizionale e così i tempi della negoziazione. Trascorso il limite previsto, gli avvocati possono richiedere una proroga ed eventualmente sancire il mancato accordo. Gli ex partner, altrimenti detto, devono impegnarsi a collaborare per trovare un’intesa e per sciogliere il matrimonio in modo consensuale, pena l’avvio della domanda giudiziale.
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