I Racconti di MR. AGITER
UNA STORIA DI ABUSO DELLA LEGGE 104
LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA: UN ABUSO DELLA LEGGE 104
Stiamo per raccontare di un caso reale di abuso della legge 104. In un piccolo paese di montagna, gli uccellini che cinguettano, l’aria pulita e il profumo dei boschi, creano la perfetta atmosfera in cui pochi abitanti convivono in modo sereno e nel rispetto della natura. Tutto sembra andare per il verso giusto ma all’improvviso un urlo proveniente dalla piccola azienda agricola del paese
spezza la quiete apparente.
Il Dott. Rossi, titolare dell’umile società, è preoccupato per il comportamento del Sig. Mario, un suo dipendente. Quest’ultimo dovrebbe assistere la sorella disabile nei tre giorni di permesso retribuiti ai sensi dell’art. 33 della legge n. 104/92 ed invece quest’ultimo sfrutta questi giorni per potersi concedere un weekend più lungo e dedicarsi ai suoi hobby.
NELL’ALTRA METÀ DELLA MELA
Tra lo smog e i clacson rimbombanti delle macchine, Mister Agiter è nel bel mezzo di un servizio investigativo. Tra le varie difficoltà di una città piena di veicoli e persone che ostacolano continuamente la traiettoria del suo teleobiettivo, l’investigatore privato si muove con disinvoltura tra il caos metropolitano e supera ogni difficoltà pur di raccogliere prove incriminanti come solo un vero professionista sa fare!
Avevo appena scattato l’ultima foto per concludere in bellezza il servizio investigativo per infedeltà coniugale… quando il mio telefono comincia a vibrare nella tasca:
“Mister Agiter in carne ed occhiali, mi dica!”
“Buongiorno Mister Agiter, mi dispiace disturbarla, ma ho bisogno del suo aiuto immediatamente!”
“Per tutte le lenti d’ingrandimento sarò da lei in un batter d’occhio”.
UN CLIENTE DI TROPPO
Tipiche nelle località di montagna sono le sagre, eventi, fiere e mercatini di ogni genere ed il Sig. Mario, appassionato dei mercatini di artigianato, non se ne perde nemmeno uno anzi spesso partecipa anche lui
vendendo le sue creazioni in legno.
Verso la metà di dicembre sono caratteristici i mercatini in occasione del Natale e così anche il Dott. Rossi decide di farsi una passeggiata serena tra le bancarelle con la sua famiglia, quando in lontananza nota il suo dipendente in permesso ai sensi della legge 104 vendere spensieratamente le sue creazioni ai clienti.
Il Dott. Rossi preso da un attacco di rabbia si dirige verso la bancarella del Sig. Mario, afferra un oggetto, prende fiato e chiede con una voce decisa e seccata: “Questo quanto viene?”
Il Sig. Mario che in quel momento stava riponendo della merce sotto il tavolo della bancarella, alza lo sguardo e rimane quasi pietrificato nel vedere il suo datore di lavoro: “Ehm salve capo… quello vien…” Il giovane viene bruscamente interrotto dal suo superiore: “Mi scusi, ma oggi non avrebbe dovuto occuparsi di sua sorella?!”
“Si si certamente! Era qui con noi fino a poca fa… Sa capo a lei piace davvero molto stare tra la gente ed uscire di casa, ma visto che le temperature si stavano abbassando ho chiesto a mia moglie di riaccompagnarla a casa, prima che potesse prendere un malanno…” cerca invano di giustificarsi il Sig. Mario ma ormai nella testa del Dott. Rossi cominciano a chiarirsi anche altre situazioni sospette avvenute nel passato, di cui ne era stato avvisato ma alle quali non aveva mai dato il giusto peso.
Annebbiato dalla delusione e dalla rabbia il datore di lavoro, ripone l’oggetto, saluta il suo dipendente e si allontana dalla bancarella.
Era giunto il momento di prendere dei provvedimenti, e chi meglio di un detective professionista come Mister Agiter può farlo!
PAROLA D’ORDINE: TEMPESTIVITÀ
Essendo tre i giorni concessi mensilmente a chi si occupa di un famigliare disabile, il servizio investigativo deve essere più tempestivo e preciso di tutti gli altri lavori proprio perché si hanno pochi giorni a disposizione.
Il Dott. Rossi mi comunica le prossime date in cui il suo dipendente si assenterà per assistere la sorella disabile. Noto immediatamente che si tratta di due giorni a ridosso del weekend e dalle prime ricerche sul web si palesa che il nostro caro Sig. Mario parteciperà durante quei giorni ad un mercatino dell’artigianato in un paesino.
Dopo aver studiato per bene ogni evento in programma per quelle giornate sono pronto per partire e fugare ogni dubbio raccogliendo tutte le prove necessarie per far sì che il Dott. Rossi possa prendere una decisione ed eventualmente licenziare per giusta causa il suo dipendente.
Inizio… colpisco e finisco!
Alle ore 06:00 del mattino seguente mi reco presso l’abitazione del soggetto d’indagine e dopo uno scrupoloso sopralluogo individuo l’auto del Sig. Mario alla quale era stato agganciato un rimorchio.
“Bingo! Il Sig. Mario è pronto per partire!”
Circa trenta minuti più tardi osservo l’uomo di nostro interesse uscire dalla propria abitazione insieme a sua moglie, salgono in macchina e si allontanano dalle mura domestiche.
Sapevo che la sorella portatrice di handicap del Sig. Mario abitava a circa 5 minuti di auto dallo stesso e quindi speravo che almeno un passaggio lo avrebbe fatto, almeno per salutarla.
Invece il Sig. Mario tira dritto, non si preoccupa minimamente della sorella e si dirige verso l’autostrada.
Dopo circa un’ora e trenta finalmente siamo arrivati. Molte bancarelle sono già state montate e cominciano ad arrivare i primi clienti. Ora posso scendere anche io tra la folla e mimetizzarmi.
Osservo il Sig. Mario tirare fuori tutte le sue creazioni e con l’aiuto della moglie disporle in modo organizzato ed intrigante così da catturare l’attenzione dei passanti.
Colpisco e finisco!
Resto tutto il giorno con la macchina fotografica puntata sulla bancarella del soggetto di nostro interesse e non posso non notare la sua spensieratezza e la sua serenità durante quelle ore mentre invece dovrebbe essere a casa con sua sorella e prendersene cura.
Come se non bastasse alla fine della giornata l’uomo e sua moglie non rientrano presso la propria dimora ma restano a dormire in un hotel nel paesino in cui si svolge la manifestazione a cui stanno partecipando, conseguentemente anche il giorno seguente il Sig. Mario non si reca dalla sorella portatrice di handicap nonostante avesse preso anche quel giorno come permesso ai sensi della legge 104.
Monitoro la situazione per tutto il fine settimana e raccolgo prove per dimostrare al Dott. Rossi l’inadempienza dagli obblighi previsti dall’art. 33 della legge n. 104/92 del suo dipendente.
Dopo essermi accordato con il mio cliente, decidiamo di incontrarci presso una delle mie sedi di Roma così da potergli mostrare tutti gli elementi probatori raccolti.
Il Dott. Rossi amareggiato e profondamente deluso dalla condotta del suo dipendente, che abusa senza ritegno dei permessi concessi ai sensi della legge 104, decide di procedere al licenziamento per giusta causa affidandosi alle prove raccolte durante il servizio investigativo e soprattutto alla mia disponibilità di presentarmi come testimone in sede di giudizio.
RIFLESSIONE – UN ABUSO DELLA LEGGE 104
Un abuso di questo diritto viola i principi di correttezza e buona fede e assume anche disvalore morale e sociale. Dopo la riforma del 2010 il lavoratore non deve prestare assistenza continua ed esclusiva al disabile ma può svolgere attività personali, riposarsi ed anche divertirsi. L’importante è che si rechi anche se solo per poche ore al portatore di handicap. Perciò il datore di lavoro che si affida ai servizi investigativi non può licenziare il dipendente se si occupa del famigliare disabile poche ore al giorno. Nella storia di Mister Agiter riportata in quest’articolo il Sig. Mario non si occupa e preoccupa minimamente della sorella disabile mancando completamente agli obblighi dell’art. 33 della legge n. 104/92. Il Dott. Rossi, grazie al materiale video/fotografico raccolto durante l’indagine investigativa può ricorrere agli opportuni provvedimenti.
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